Skip to main content

Un nuovo studio mostra la connessione con le nascite pre-termine

 

Il nuovo studio appena pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA), condotto dal Dr. Greg Marchand del Marchand Institute for Minimally Invasive Surgery, dal titolo “Birth Outcomes of Neonates exposed to Marijuana in Utero: A Systematic Review and Meta-analysis” è il più grande fino ad oggi realizzato sulla relazione tra l’uso di marijuana ed alcuni esiti problematici in gravidanza. 

Lo studio, è il risultato di oltre otto mesi di lavoro da parte di un team di ostetrici, pediatri, ricercatori ed epidemiologi, condotto combinando i dati di molti altri articoli pubblicati attraverso tecniche statistiche avanzate sotto forma di meta-analisi e mostra una connessione diretta tra l’uso di marijuana in gravidanza e nascite pre-termine, sottopeso e ricoveri di neonati in unità di terapia intensiva

 

A differenza di altri precedenti studi, i dati emersi sono particolarmente significativi perché i ricercatori sono stati in grado di utilizzare le evidenze più recenti per tracciare un collegamento diretto tra l’uso di marijuana e diversi esiti problematici della gravidanza. 

Oltre all’uso ricreativo, molte madri utilizzano la marijuana per il trattamento di condizioni mediche quali il dolore cronico e l’ansia. Questi nuovi dati potrebbero indurre alcune madri a riconsiderare il loro uso di marijuana durante la gravidanza. Sebbene nello studio siano stati registrati aumenti di molti esiti avversi in gravidanza, non è stato riscontrato alcun collegamento tra la marijuana e qualsiasi difetto alla nascita.  

Secondo il Dr. Marchand: “Con i nuovi dati emersi negli ultimi cinque anni, a questo punto non c’è davvero alcun dubbio sul fatto che fumare marijuana durante la gravidanza sia associato a nascite pretermine, sottopeso e più ricoveri in terapia intensiva neonatale“.